domenica 7 novembre 2010

Botte

Tante botte, ti ritrovi in mezzo ad un gruppo di maschi 25enni, chi più chi meno. Tu hai la gonna bianca di pizzo, abbastanza larga da nascondere le cosce enormi che ti ritrovi; hai degli stivali da indiana che si stanno pian piano rovinando a forza di saltare. E due maglie: una che ti cade, l'altra sopra per evitare che qualcuno ti infili la mano in mezzo alle tette. Trucco leggero, giusto da coprire i brufoli e le occhiaie (tanto si scioglie), il ciuffetto biondo con 2 centimetri di ricrescita scura raccolto in una "graziosa" trecciolina.

Ma che te frega?

Tanto, lì in mezzo, le mani volano, le gambe scattano, le maglie si tolgono. Sudi, puzzi di schifo, infili la mano sotto l'ascella pelosa di qualcuno. E' pieno di ragazzine della mia età, rimpiango i vecchi tour, quando c'ero solo IO  di ragazza, solo io AL CENTRO DEL POGO sotto gli sguardi sbalorditi dei ragazzi, quando cacciavo delle gran gomitate e mi scatenavo. Però, quando comincia il pogo, si ripete la stessa cosa.
E mi sento dannatamente bene, lì in mezzo, mi sento su un piedistallo, sì, l'unica della mia specie che resiste, che affronta tutti, che fa del male e ne riceve. E' tremendamente bello cadere e rialzarsi, riempirsi di lividi, litigare con i buttafuori.

AHAHAHAH una ragazza che discute con i buttafuori! 

Poi c'è qualcuno che ti tasta il culo, qualcuno che ti dice due parole e ci prova spudoratamente, qualcuno che ti afferra per quell'ammasso di lardo che hai sugli addominali e tu che ti scansi, buttandogli via le mani e scagliandoti contro qualche altro individuo.

Ma a me, che me ne frega.
Torni a casa, mangi un pezzo di torta e ti guardi allo specchio.











Poi scrivi.

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